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The Climbing Travel Guide – Arrampicata “off the beaten track”

The Climbing Travel Guide. In un'epoca come la nostra in cui prossimità, valorizzazione delle comunità locali e rispetto del bene comune fanno parte del lessico quotidiano, ci concentriamo oggi su un progetto degno di nota: una guida mondiale alla scoperta di tacche non battute! Perché la sostenibilità è la nuova missione sociale.

BeeClimber: Ciao Ragazzi! Prima volta sui nostri schermi…per un’iniziativa degna di nota! Innanzitutto, diteci in poche parole qualcosa di voi!

Mapo Tapo: “Dopo tutti questi mesi di congratulazioni reciproche era ora che ci conoscessimo per davvero! Sul chi siamo, sicuramente la nostra attività su Instagram può dare un’idea ben precisa della nostra missione. Come molti, ci siamo dovuti reinventare durante questi mesi di Pandemia. Ad agosto di quest’anno siamo nati – ufficialmente Mapo Tapo è una start-up innovativa! –  con l’idea di reinventare il modo di viaggiare per noi climber. In modo più sostenibile! Per dimostrare che con gli sport outdoor – siamo sciatori, snowboarder, surfisti, ma la passione più grande del team è l’arrampicata – possiamo contribuire in moltissimi modi ad uno sviluppo sostenibile. Come? Supportando le comunità arrampicatorie locali in modo sano, far crescere l’economia locale in modo responsabile e scegliere di visitare aree…diciamo remote! Ci piace scoprire tutte quelle falesie chiodate e curate da qualcuno che purtroppo non accolgono climbers. E che magari sono all’altezza delle sorelle maggiori Arco, Finale, Siurana…solo che al posto di migliaia di vie, ne ospitano centinaia. Questa potenzialità dell’arrampicata è spesso sottovalutata.

Visto che ogni tipo di viaggio è impossibile, ci siamo chiesti…come possiamo far scoprire questi concetti? Ed è qui che è nata la nostra nuova iniziativa, creare una guida illustrata d’arrampicata delle più belle 50 aree di arrampicata nel mondo. Ovviamente…fuori dal sentiero battuto!”

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BeeClimber: Off-the-beaten track: quando tutte le strade portano a…una scoperta! Com’è nata l’idea di questa guida e in che modo arrampicata, luoghi remoti e “viaggiare” riescono a convivere?

Mapo Tapo: “Sono bastati…anni di viaggi! Per lavoro e per studio i due co-fondatori, Alessia e Daniele, hanno davvero girato il mondo. E ogni volta, un po’ grazie all’incontro con persone nate e vissute in quei posti (“Locals”, come piace definirli a noi arrampicatori), un po’ per interesse innato, hanno notato la presenza di tre elementi: attrazioni che attirano decine di migliaia di turisti da tutto il mondo, aree ugualmente belle completamente abbandonate e una comunità locale che risentiva degli effetti di entrambe. Perché lo sfruttamento eccessivo di una risorsa (culturale, ambientale, etc..) è grave, ma l’abbandono spesso è peggio.

Abbiamo deciso proprio di fare questo, solo che in ottica arrampicatoria: coinvolgere e collaborare con le comunità locali di climber di tutto il mondo per far crescere interesse verso le loro incredibili falesie. Incredibili, sicure e ben chiodate…ma disabitate. Decine di chiodatori, guide alpine locali, gestori di B&B per climbers e proprietari di negozi d’arrampicata da tutto il mondo ci hanno contattato. Abbiamo scoperto un lato della nostra comunità che a volte viene messo in secondo piano: la collaborazione, la voglia di crescere in modo sano e il desiderio di dimostrare che l’arrampicata è un’attività tramite cui si può far nascere un turismo genuino, controllato e a basso impatto sul territorio. Vogliamo racchiudere tutto ciò all’interno della “The Climbing Travel Guide”, sperando possa essere d’ispirazione per molti lettori affinché possano andare a visitare anche solamente uno dei luoghi descritti al suo interno. Essendo un’iniziativa completamente no-profit, abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding su Indiegogo per raccogliere ciò che ci serve per dare vita alla guida!”

BC: Italia, Europa, Mondo. Nella guida saranno presenti tante destinazioni e tante storie di vita. Qual è, se esiste, un denominatore comune a cotanta bellezza?

MP: “E’ sicuramente l’arrampicata! Diciamocelo francamente, a un climber appassionato basta un qualsiasi muro con qualche appiglio per essere felice. Sebbene tante destinazioni siano dall’altra parte del mondo… sognare è gratis! Nessuno può permettersi – sia a livello economico, sia a livello ambientale – di fare quattro viaggi intercontinentali ogni anno; ma se si è appassionati di arrampicata e curiosi di cosa c’è “dietro l’angolo”, in questo libro ci sarà la destinazione dove compiere il viaggio arrampicatorio della propria vita.”

BC: Pensare e agire “sostenibile”. Ultimamente, concetti come la prossimità, la valorizzazione delle comunità locali e il rispetto del bene comune fanno parte del nostro quotidiano.  Il vostro lavoro – The Climbing Travel Guide – sembra volerli unire nella stessa sacchetta . La sostenibilità è la nuova missione sociale. In che modo la vostra guida può contribuire a perseguire questo scopo?

MP: “Esatto. Sposiamo la filosofia del “Think local, act global”. La guida vuole supportare la crescita – responsabile, controllata e sostenibile – delle comunità locali. In tutto il mondo. Essendo noi arrampicatori, per ora vogliamo concentrarci sulle comunità locali che dispongono di bellissime pareti poco frequentate e che hanno la volontà – e la possibilità – di attrarre un flusso turistico interessato a questo sport outdoor. Quello per cui lavoriamo così duramente è la possibilità di dimostrare che un nuovo modo di fare turismo è possibile: nella natura, lontano dalle folle e praticando il nostro sport preferito. Se riusciamo a far partire un fenomeno del genere in una certa località, restando fedeli a questi principi, dimostreremo che non serve molto più che la buona volontà e tanto lavoro per creare un turismo responsabile. In un’isoletta sperduta nel Pacifico, nella Polinesia Francese – l’isola di Makatea – sta accadendo proprio questo. Una spedizione Petzl con atleti del calibro di Nina Caprez, Jonathan SIegrest e Charlotte Durif durante il 2019 hanno “apparecchiato” l’isola: hanno chiodato e liberato decine di vie fino all’8b+, muovendosi per l’isola in Mountain Bike. Che è esattamente il modo in cui si spera che gli arrampicatori faranno turismo qui. Il nostro progetto è in linea con questa filosofia. Infatti, collaboriamo da mesi con Maewan Adventure Base, l’NGO che ha organizzato questa spedizione firmata Petzl: la guida ci è sembrata un’ottima scusa per supportarla per future iniziative di questo genere. Come prima cosa, doneremo a loro ogni tipo di profitto che otterremo dalla vendita della Guida tramite la campagna di Crowdfunding.”

BC: Il vostro bel progetto è ancorato alla capacità della rete di fare gruppo e sostenervi. Come si svolgerà la raccolta fondi per the climbing travel guide?

MP: “Abbiamo valutato molte opzioni, ma quella di lanciare una campagna di crowdfunding ci è sembrata la migliore. Da martedì 1° dicembre sarà possibile supportare concretamente l’iniziativa: sui nostri profili social e su tutti quelli di chi si sente coinvolto in questo progetto sarà attivo il link per ordinare il libro. Nelle prime 48 ore dal lancio – martedì 1 e mercoledì 2- ci saranno prezzi super vantaggiosi. Chiamiamolo…Cyber Monday ritardatario e generoso! Oltre al semplice libro, se volete supportare il progetto con qualcosa in più, vi ringrazieremo con dei fantastici gadget: non vi sveleremo troppo, ma sarà tutto in 100% cotone organico, hand-made o prodotto da tessuti riciclati. Ovviamente da piccoli produttori e artigiani locali.

Nel frattempo, chiunque si senta parte di questa comunità è più che il benvenuto a contattarci, condividere l’iniziativa, proporre nuove idee o destinazioni per la guida e così via!

BC: Bene ragazzi! Noi siamo pronti a partire e siamo sicuri saremo in tanti. E’ fondamentale fare gruppo e sposare iniziative come la Vostra!

In bocca al lupo per la guida e…ci si vede su un sentiero “non battuto”!

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The Climbing Travel Guide
Alessia di Mapo Tapo
Una delle tante destinazioni: la nostra Sicilia

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