Ogni tanto anche noi climber abbiamo bisogno di staccare dalle piccole o grandi pareti, dagli allenamenti, dai gradi, dalle cadute in catena, dai runout, dalle soste marce o dai tiri poco proteggibili.
E così che, qualche settimana fa, ho iniziato a progettare il trekking che percorre tutta la catena del Lagorai, da passo Manghen a passo Rolle. In realtà, la traversata integrale consentirebbe la partenza dalla Panarotta, però sia per motivi di tempo, sia perché già conoscevo quelle montagne in veste scialpinistica, ho deciso di partire direttamente dal Manghen.
Di seguito alcune indicazioni utili, sia tecniche che logistiche, per chi vuole intraprendere questa bellissima e selvaggia traversata. In fondo troverete una check-list relativamente ai consigli di cosa portare nello zaino e, infine, il link a tutte le altre liste che abbiamo pensato per le vostre avventure!
Premessa
In funzione del proprio allenamento o semplicemente della voglia di immergersi più giorni tra queste bellissime montagne, in uno scenario ancora selvaggio e naturale, l’itinerario passo Maghen – passo Rolle può essere diviso, generalmente, in 3 o 4 tappe. Io l’ho percorso in 3 tappe, tuttavia darò anche delle indicazione per chi lo vuole fare in 4.
Giorno 1
Partenza da Passo Manghen alle ore 8:30 e arrivo ai Laghetti delle Aie alle ore 18:30.
Note sull’itinerario: alla data del 4 luglio si incontra ancora qualche piccolo nevaietto, attraversabile senza problemi. Il sentiero è ben segnalato lungo tutto il percorso. La tappa è piuttosto spinta in termini di distanza ma il campo è l’ideale: paesaggio fantastico e rifornimento di acqua comodo e assicurato (sia dal laghetto che da un torrente poco distante).
Consiglio sulla scelta del percorso: a Forcella Valsorda, invece di seguire il sentiero che passa a Nord, consiglio di prendere una traccia che in mezz’ora porta direttamente a Forcella di Busa della Neve passando a Sud di Cime delle Stellune (risparmio di tempo stimato in circa 45 minuti); qui la traccia del sentiero non è molto marcata ma facilmente intuibile.
Giorno 2
Partenza ore 9:30 dai Laghetti delle Aie e arrivo al bivacco Paolo e Nicola ore 17:00.
Note sulla tappa: a forcella Sadole c’è una doppia possibilità: o scendere al rifugio Cauriol e poi risalire per 700 metri di dislivello, oppure seguire il sentiero 302 che passa a sud che, con un percorso decisamente più lungo ma con meno dislivello, porta a forcella Coldosè. Io ho preferito questa seconda opzione, più che altro perché la giornata era parecchio assolata e gran parte del 302 si svolge nel bosco, offrendo un buon riparo nelle giornate calde. Il sentiero è segnato abbastanza bene e gli schianti di Vaia non infastidiscono più di tanto il passaggio. Risalendo in quota verso il Coldosè si passa per una sezione di prati con erba un po’ alta, sassi e tanta acqua. Ho incrociato 5 serpenti, non so se fossero vipere, comunque prestare attenzione.
In origine, l’idea era quella di raggiungere forcella Valon che dalla mappa mi sembrava un buon posto per la tendina, però bisogna considerare altre due ore almeno dal Paolo e Nicola, quindi ho preferito pernottare al bivacco. Qui è presente una sorgente a circa 120 metri di distanza.
Giorno 3
Partenza ore 7:05 dal bivacco Paolo e Nicola e arrivo ore 15:00 a Malga Rolle.
Note sulla tappa: ad inizio luglio c’era ancora tanta neve da sotto Cima Cece fino al bivacco Aldo Moro. Per quanto si passi senza problemi, bisogna fare attenzione alle ‘terminali’ per rischio sprofondamento. I report di altre persone che l’hanno percorsa solo una settimana prima di me riportano alcuni tratti in cui bisognava fare delle deviazioni dal sentiero su passaggi un po’ esposti. In generale, la traccia del sentiero è piuttosto evidente nonostante la neve però, in caso di nebbia o di scarsa visibilità, ci possono essere problemi di orientamento. Non è assolutamente un posto raccomandabile in caso di pioggia o, peggio, di temporali. Ogni tanto si trovano delle piccole grotte artificiali risalenti alla Prima Guerra Mondiale, che possono essere utili come riparto. A circa metà tappa c’è il piccolo bivacco Aldo Moro, che offre 8 posti letto.
Alcune note generali
Dal punto di vista tecnico, la Translagorai non presenta grosse difficoltà. Ci sono alcuni brevi tratti attrezzati, ma perfettamente percorribili senza attrezzatura. L’unico tratto un po’ più esposto è subito dopo il bivacco Nadia Teatin. Tuttavia il sentiero è largo e c’è il cavo al quale tenersi.
Percorrere alcuni tratti sotto la pioggia, soprattutto nella seconda parte, può essere difficoltoso perché ci sono delle placche appoggiate che possono diventare un po’ scivolose.
Gran parte del sentiero è su pietraie, quindi occhio alle caviglie. Io l’ho percorso con scarpe da avvicinamento (quindi basse), però probabilmente mi sentirei di consigliare uno scarponcino.
L’acqua è presente praticamente lungo tutto il percorso. Io avevo dietro anche una borraccia filtrante. In alternativa, consiglio di portare delle pasticche potabilizzanti.
Alternativa in 4 tappe
Qui di seguito vi riporto come l’avrei disegnata io se l’avessi voluta percorrere in un giorno in più, sulla scorta delle informazioni raccolte durante il trekking.
- Passo Manghen – laghetto Pieroni;
- Laghetto Pieroni – Bivacco Coldosè (altrimenti, se volete dormire in tenda, proseguite 15 min per il bellissimo lago delle Trote);
- Bivacco Coldosè – Forcella Valon (subito dopo la forcella ci sono dei posti bellissimi dove mettere la tenda. Ovviamente questa opzione è consigliabile solo con tempo stabile. In caso di difficoltà, a un’ora di distanza circa c’è il bivacco Aldo Moro);
- Forcella Valon – Passo Rolle.
I miei sono solo suggerimenti, poi mappa alla mano, divertitevi a trovare la soluzione migliore per voi!
Logistica
Dal punto di vista della logistica, o si mette una macchina al Rolle e una al Manghen, oppure si può usufruire del comodo servizio taxi che parte da Predazzo (cell. 328 169 6199) e in 30 minuti vi viene a prendere al Rolle (o al Manghen se fate la tappa al contrario) e vi riporta alla macchina. Consiglio di chiamare un bel po’ di giorni di prima per capire la disponibilità e prenotare.
Alcune note sulla logistica da campo.
In fondo troverete il link alla check-list con tutto quanto mi sono portato dietro. Considerate che va bene sia per 3 che per 4 giorni.
Qui alcune “note a margine”.
Come zaino ho usato un Osprey 65 AG, fantastico. Progettato veramente bene, spazioso e comodo.
Ho deciso di dividere il materiale in questa maniera.
Nello scomparto inferiore ho messo il sacco a pelo, il materassino gonfiabile e la “sacca campo”.
Nello scomparto superiore, in basso l’attrezzatura da cucina, il kit di primo soccorso e il nastro americano e poi, a salire, la “sacca cibo” e la “sacca cambio”.
Nelle due tasche frontali esterni, in una il guscio e i copripantaloni e nell’altra le barrette e i gel di ricambio.
Tasche superiori: le varie minuterie (mappa, salviette, etc.).
In quelle della cintura ventrale: le barrette e i gel per la giornata e nelle tasche laterali le due borracce d’acqua.
Per quanto riguarda il cibo, per la colazione e la cena avevo i liofilazzati, mentre per pranzo barrette miste e gel energetici.
Avevo con me una borraccia da un litro e un’altra da 800 ml nelle quali scioglievo sali e pasticche elettrolitiche.
Checklist
Personale abbigliamento trekking | Sacca | Quantità |
Zaino trekking (c.a 60 Lt) | 1 | |
Guscio/giacca a vento impermeabile | Zaino | 1 |
Piumino (pref. Primaloft) | Zaino | 1 |
Micropile | Addosso | 1 |
Pantalone lungo (tipo Vertigo light) | Addosso | 1 |
Pantalone corto | Sacca cambio | 1 |
Calzini trekking | Addosso/Sacca cambio | 3 |
Mutande | Addosso/Sacca cambio | 2 |
Berretto/fascia | Addosso | 1 |
T-shirt manica corta (pref. termica) | Addosso | 2 |
T-shirt/camicia manica lunga | Sacca cambio | 1 |
Scarpa trekking | Addosso | 1 |
Sovrapantaloni impermeabili (event.) | Zaino | 1 |
Poncho (event.) | Zaino | 1 |
Personale tecnico trekking | Quantità |
Occhiali da sole | 1 |
Bastoncini trekking | 1 |
Borraccia/Camelbag | 2 Lt. |
Mappa Lagorai | 1 |
Sacca campo | Quantità |
Calzini | 1 |
Maglia in lana | 1 |
Sottopantalone termico | 1 |
Pile pesante (pref. Polartec) | 1 |
Cuffietta in pile leggero | 1 |
Sandali/ciabatte | 1 |
Torcia frontale | 1 |
Asciugamano tecnico | 1 |
Guanti leggeri | 1 |
Personale tecnico da campo | Quantità |
Sacco a pelo (min. confort 5 °C) | 1 |
Materassino gonfiabile | 1 |
Power bank | 1 |
Set posate | 1 |
Bicchiere | 1 |
Gavetta personale | 1 (dipende da cibo) |
Salviette umide | 1 |
Spazzolino e dentifricio | 1 |
Comune da campo | Quantità |
Tenda | 1 ogni 2 |
Straccio/spugna per asciugatura tenda | 1 |
Sapone Bio | 1 |
Mollette | 5 |
Fornello tipo MSR | 1 ogni 2 |
Bombola butano | 1 ogni 2 |
Gavetta | 1 |
Nastro americano | 1 |
Moschettoncini leggeri | 3 |
Cordino industriale | 10 mt |
Carta igienica | 1 ogni 2 |
Medicinali/varie | Quantità |
Scatola cerotti per vesciche | 1 |
Tachipirina 1000 | 6 |
Aspirina | 4 |
Moment | 4 |
Oki | 4 |
Maalox | 4 |
Imodium | 4 |
Cerotti normali | 1 |
Nastro telato | 1 |
Garzette | 1 |
Protezione solare | 1 |
Pinzette | 1 |
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