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Pietra del Toro – Agronomo non praticante 8a

Siamo soliti parlare e discutere di arrampicata, di gradi e prestazioni. A volte di record. Poche volte, invece, parliamo di una persona che racchiude in sé tutte queste caratteristiche: CATERINA MAIULLARI!

Caterina: il nome di una ragazza. Agronomo non praticante: il nome di una linea a Pietra del Toro. Provate a legare i termini insieme. Avrete la storia dell’arrampicata boulder del Nostro meridione. In questo articolo, il video e le parole di Caterina Maiullari, il primo 8a boulder femminile del Sud!
BeeClimber: Ciao Caterina! Innanzitutto grazie per la tua disponibilità. Che ne dici di introdurre te stessa per far capire a tutti chi sei?

Caterina: chi sono? Mi sento Sofia Amundsen in questo momento, di fronte a questa domanda esistenziale. Chi sono non lo so bene ancora neanche io. Diciamo che sono sicuramente un’arrampicatrice ed è questo che conta sapere in questo contesto. Anzi, boulderista per l’esattezza. Scalo pochissimo all’anno con la corda, avendo Pietra del Toro a due passi da casa preferisco sempre rifugiarmi nel boulder, ma quando lo faccio scelgo accuratamente le vie da salire (corte, intense, boulderose!). Aldilà di Pietra del Toro e di Agrononomo non praticante, sono uno spirito libero, ho 25 anni e sto ancora cercando la strada giusta da intraprendere nella mia vita, strada che vorrei fosse diretta verso il mondo dell’arte.  Intanto, sicuramente l’imminente realizzazione del progetto del mio ragazzo per l’apertura di una palestra boulder (la HIGHWALL) ad Altamura, la mia città, mi coinvolgerà parecchio e NON VEDO L’ORA!!!

BC: Arrampicare. In che modo è nata questa passione e come la descriveresti in tre aggettivi?

Caterina: Ho iniziato a scalare per caso, anche se sin da piccola ho sempre saputo che la roccia sarebbe stata una componente indispensabile della mia vita. Non sapevo solo in che modo lo sarebbe stata. Ed eccomi qua, con il bisogno fisiologico di entrare in contatto con la roccia. 

Tre aggettivi per descrivere l’arrampicata è davvero una grande domanda. Ce ne vorrebbero dieci! Sicuramente uno che li racchiude tutti è vitale. Assolutamente: scalare mi fa star bene, mi rilassa, mi aiuta. Introspettiva, poiché attraverso l’arrampicata riesco a guardarmi dentro, a riflettere su me stessa, ad analizzarmi, a rafforzarmi, a superarmi, ad apprezzarmi. Infine, fondamentale, per esprimere la mia felicità, per contribuire alla mia pace interiore, per contenere la mia rabbia, per placare il mio nervosismo…e tanto altro ancora.pietra-del-toro-agronomo-non-praticante-boulder

BC: il Nostro Sud. Quante volte ne sentiamo parlare? Tantissime. Quanto lo conosciamo, realmente? Quali sono le tue percezioni rispetto alle comunità di climber dei luoghi che frequenti e quanto differiscono – secondo te – da quelle di altre regioni?

Caterina: Questa risposta potrebbe essere pungente e fastidiosa per molti, ma, ahimè, ho il vizio di dire sempre ciò che penso. La personale visione di comunità arrampicatoria delle mie parti è molto deludente. Non percepisco supporto di nessun tipo, né stimoli. Vedo attorno a me tanta gelosia e immaturità. Fortunatamente non mi sono mai lasciata coinvolgere negativamente dalle avversità, anzi, le ho sempre sfruttate per dare del mio meglio. Ciò nonostante, da questo contesto cupo si distinguono fortemente altre realtà semplici, pure ed incontaminate, con cui ho instaurato un bel rapporto di amicizia aldilà del grado…oltre la competizione. Poi ci sono gli amici, quelli veri, sempre presenti, sempre comprensivi, sempre entusiasti. Peppe, Toni, Vito e il mio fidanzato Gianluca.pietra-del-toro-agronomo-non-praticante-magnesite

 

BC: E’ tempo di record! Nel tuo articolo abbiamo caricato il video relativo alla tua grande prestazione a Pietra Del Toro su “Agronomo non praticante” 8a. Ci fai la video-cronaca delle sensazioni che hanno accompagnato i tuoi movimenti?!?

Caterina: Wow. Questo blocco per me significa davvero tanto. Il primo giorno che ho messo piede a Pietra del Toro, 4 anni fa (scalavo da 3 mesi) ho assistito alla chiusura di questo blocco magico. Senza sapere che un giorno, relativamente molto vicino, sarebbe arrivato il mio turno! Sensazioni positive sin dal primo giorno in cui ho provato. Magnifiche tacche, bei mono, bellissimi movimenti, fantastiche leve, tutto perfetto. Mi son goduta la conquista di ogni singolo movimento, di ogni sensazione, dall’inizio alla fine. Quattro giorni per conoscerlo, studiarlo. Il quinto giorno è stato mio,  al primo giro. Emozioni esplosive, ma anche insoddisfazione del tipo “e ora cosa farò?”.

In realtà, con la lucidità post-esultanza, ho realizzato che ci sono tanti blocchi ancora a Pietra Del Toro, di grado anche più basso che aspettano la prima ripetizione femminile che sarò felicissima di realizzare, soprattutto perché sono di stili diversi rispetto a quello a me più congeniale.

BC: Cosa significa per te questo traguardo? Come ben saprai la sfida con se stessi, con gli altri, la ricerca del grado e della prestazione sono uno dei caratteri principali di questa disciplina. Cosa cerchi tu nell’arrampicata, ma soprattutto: dove vuoi arrivare?

Caterina: poche parole: io nell’arrampicata cerco sempre il mio equilibrio, il mio benessere e voglio arrivare fino alla fine delle mie capacità! E quali siano le mie capacità devo ancora capirlo. Per farlo continuerò a scalare con passione e con determinazione!!!pietra-del-toro-agronomo-non-praticante-roccia

BC: Grazie Caterina, ancora complimenti per aver salito questa linea incredibile a Pietra del Toro, Agronomo non praticante 8a. Ci auguriamo che questo sia solo il primo di tanti altri traguardi!!!

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