Indice
- Prima tappa
- Seconda tappa
- Terza tappa
- Quarta tappa
- Quinta tappa
- Materiali utilizzati per il Selvaggio Blu
- Logistica del Selvaggio Blu
- Check-list attrezzatura
Seconda tappa
Un risveglio magico a Punta Salinas, sotto il nostro tarp, scaldati dai colori dell’alba e dal nostro fornelletto MSR pronto a bollire l’acqua per i nostri liofilazzati. Qualche minuto ad ammirare, fotografare e dronare Cala Goloritzè e la sua Aguglia dall’alto e via giù verso il bacu.
Prima tappa la corda. L’avevamo nascosta nella macchia poco prima del bivio con il bacu. Poi ancora giù verso la bellissima Cala Goloritzè che ci ha accolto con un bellissimo sole prima che le nuvole improvvisamente ci avvolgessero. Proseguiamo poi verso il passaggio di Bolatina, che altro non è che una breve arrampicata agevolata dalle corde fissa – comunque fatte in sicura – seguita da un canale detritico e un tronco di ginepro intagliato per superare l’ultima paretina.
Purtroppo li è iniziato a piovere più forte, rendendo tutto molto scivoloso e costringendoci a cercare un riparo velocemente. Una volta arrivati agli Ovili S’Arcu e su Tasaru abbiamo, quindi, deciso di fermarci li per la notte in quanto proseguire oltre con la pioggia non sarebbe stato sicuro e, inoltre, non ci avrebbe fatto godere a pieno la bellezza del luogo. Alla fine non ci correva dietro nessuno. Il posto dove sono questi ovili, in ogni caso, è magico.
L’unico problema che abbiamo dovuto affrontare è stata la carenza di acqua, in quanto il nostro rifornimento era all’ovile Piddi e non avendolo raggiunto, siamo rimasti a secco. Questo ci ha costretto a gestire molto bene le riserve idriche rimaste e un po’ la sete l’abbiamo patita.
Rivedi i video sul materiale e la logistica del Selvaggio Blu (link qui sotto):
