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Chiodatura e sicurezza – Intervista a Matteo Gambaro

Per molti scalatori sono sicuramente cose note, ma per tutti quelli che si sono approcciati da poco a questa disciplina, la lettura di questo articolo potrebbe essere sicuramente interessante. Senza entrare eccessivamente nel tecnico, con l'ausilio di Matteo Gambaro proviamo a fotografare quello che al momento è il mondo della chiodatura in Italia.

Diamo spazio a una piccola intervista fatta a Matteo Gambaro, sul tema chiodatura e sicurezza.

BeeCimber: Ciao Matteo, dato che questa piattaforma è uno spazio di condivisione per tutti, dalle “new entry” ai “big” come te e dato che la tua foto era stata scelta come migliore della settimana, qui in redazione vogliamo cogliere l’occasione per farti alcune domande su chiodatura e sicurezza in falesia. Per molti scalatori sono sicuramente cose note, ma per tutti quelli che si sono approcciati da poco a questa disciplina, la lettura di queste poche righe potrebbe essere sicuramente interessante. Senza entrare eccessivamente nel tecnico, ci piacerebbe che ci dessi giusto una panoramica di quello che è il mondo della chiodatura in Italia.

Matteo Gambaro: Dunque..chiodo da tanti anni ma quasi esclusivamente vie difficili e ho iniziato spinto dall’esigenza di cercare nuovi progetti per me stesso per poi condividerli con la comunità.

Ci sono tanti chiodatori più storici ed esperti di me che si occupano di terreni più amatoriali e sicuramente possono avere una visione più ampia di questa attività. Ad oggi la chiodatura in Italia non è ancora ben regolamentata, nel senso che non esiste ancora una qualifica professionale di “chiodatore”, anche se forse qualcosa pare si stia muovendo. Chi chioda lo fa a titolo puramente gratuito e di passione, a meno che non siano lavori commissionati da enti comunali che coinvolgano guide alpine che, per la loro qualifica, possano certificare un lavoro di questo genere.

Per quanto riguarda l’alto livello, ovviamente, sono quasi sempre gli arrampicatori più esperti e veterani che cercano nuove linee. Come regola generale e non scritta, ognuno dovrebbe chiodare su difficoltà dove scala, o avere tantissima esperienza per capire che qualcuno più bravo possa passare dove tu stesso non riesci e soprattutto saper vedere una linea”

Scoprire e disegnare nuove vie, grazie al lavoro di chiodatori provetti quali Matteo e Andrea Dinda Bisio
Matteo Gambaro in Val Pennavaire

BC: Molti amici ci hanno richiesto di affrontare il tema sicurezza nella chiodatura. Sappiamo che è un tema delicato, soprattutto quando si parla di falesie vicino al mare, ma che deve essere affrontato molto nel dettaglio. Qui, senza entrare eccessivamente nello specifico, ti chiediamo solo di esprimere delle considerazioni generali sull’approccio ai “terreni d’avventura”, come direbbero i nostri cugini francesi.

MG: Quando ho iniziato ad arrampicare , il materiale usato era spesso artigianale e forgiato dagli stessi scalatori che usavano tasselli da ferramenta non certificati, diametri ridotti e placchette derivate da profili in alluminio o altri materiali, anche perché i soldi erano pochi e gli standard di sicurezza erano già superiori a cosa si poteva trovare in montagna. I chiodatori di oggi utilizzano materiale certificato e di ottima qualità e, per la posa, le regole fondamentali di sicurezza quali: qualità della roccia, bonifica della linea di salita e parti superiori, distanza tra le protezioni, verifica solidità della roccia nel punto ove si piazzano le stesse, ambiente circostante. Insomma, un sacco di fattori e di responsabilità, MA è bene ricordare che anche in falesia siamo in un terreno di gioco che NON è un impianto sportivo, CHE ESISTONO pericoli oggettivi e che rimaniamo nel campo del terreno di avventura anche per quanto riguarda le protezioni. Le falesie, anche quelle chiodate a regola d’arte, possono andare incontro ad usura derivante da utilizzo o da agenti atmosferici e necessitano di manutenzione nel tempo. Inoltre sulla sommità delle falesie esistono spesso possibili pericoli che non è possibile portare a zero. Basti pensare ad alberi che marciscono e cadono giù, a pietre instabili o smosse da animali…

BC: Se interpretiamo bene, il concetto di sicurezza deve essere trasversale. I chiodatori ci mettono tutta la loro professionalità ed esperienza, ma anche il climber, e a volte è un concetto tanto banale quanto sottovalutato, deve condividerlo.

MG: Si, credo sia veramente molto importante trasmettere il concetto di sicurezza insegnando a tutti, anche agli scalatori da 8c, a valutare il materiale, lo stato delle protezioni e gli eventuali pericoli ambientali, oltre che le manovre di sicurezza, tutte le volte che andiamo a scalare.

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